Industrializzazione per sostituzione delle importazioni

Bilancia commerciale degli Stati Uniti d'America (1895-2015) e politiche commerciali

L'industrializzazione per sostituzione delle importazioni[1][2][3] (in sigla ISI, in inglese Import Substitution Industrialization) è una politica commerciale ed economica che sostiene la sostituzione delle importazioni con la produzione interna.[4] L'ISI si basa sul presupposto che un paese dovrebbe tentare di ridurre la propria dipendenza estera attraverso la produzione locale di prodotti industriali. Il termine si riferisce principalmente alle politiche di sviluppo economico del XX secolo, sebbene sia stata sostenuta dal XVIII secolo da economisti come Friedrich List[5] e Alexander Hamilton.[6]

Politiche ISI sono state attuate da paesi del Sud Globale con l'intenzione di promuovere lo sviluppo e l'autosufficienza attraverso la creazione di un mercato interno. Nell'ISI lo stato dirige lo sviluppo economico attraverso nazionalizzazioni, sovvenzioni ai settori basilari (agricoltura, produzione energetica, ecc.), aumento della tassazione e politiche commerciali altamente protezionistiche.[7] L'industrializzazione per sostituzione delle importazioni è stata gradualmente abbandonata dalla maggior parte dei paesi in via di sviluppo negli anni ottanta e da altri dopo la caduta dell'Unione Sovietica[8] dovuta alla sua incapacità nel raggiungere lo sviluppo, e in seguito per l'insistenza del FMI e della Banca Mondiale sui loro programmi di aggiustamento strutturale diretti al Sud Globale.[9][10]

Nel contesto dello sviluppo dell'America Latina, l'espressione "strutturalismo latinoamericano" si riferisce al periodo di industrializzazione per sostituzione delle importazioni che va dagli anni cinquanta agli anni ottanta.[11] Le teorie dietro lo strutturalismo latinoamericano e l'ISI sono state organizzate nelle opere di Celso Furtado, Raúl Prebisch, Hans Singer e altri pensatori strutturalisti e ha assunto preminenza con la creazione della Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi (UNECLAC o CEPAL). Mentre i teorici dietro lo strutturalismo latinoamericano o l'ISI non avevano una visione omogenea e non appartenevano a una particolare scuola di pensiero economico, i teorici che svilupparono queste strutture economiche condividevano una comune fede di fondo in una forma di sviluppo economico diretta dallo stato e a pianificazione centralizzata.[12] Nel promuovere un'industrializzazione indotta dallo stato attraverso la spesa pubblica supportata dalla tesi dell'industria nascente, gli approcci allo sviluppo dell'ISI e dello strutturalismo latinoamericano sono largamente influenzati da una vasta gamma di idee economiche comunitarie, keynesiane e socialiste.[13] L'ISI è spesso associata e collegata alla teoria della dipendenza anche se quest'ultima ha tradizionalmente adottato una più ampia struttura sociologica marxista nell'affrontare quelle che sono percepite come le origini del sottosviluppo per gli effetti storici del colonialismo, dell'eurocentrismo e del neoliberismo.[14]

  1. ^ Loris Zanatta, Storia dell'America Latina contemporanea, Laterza, 2017.
  2. ^ Ha-Joon Chang, Economia. Istruzioni per l'uso, Il Saggiatore, 2015.
  3. ^ Andre G. Frank, Per una storia orizzontale della globalizzazione, Rubbettino Editore, 2004, p. 55.
  4. ^ (EN) Nelson Brian, A Comprehensive Dictionary of Economics, Abhishek, 2009, p. 88, ISBN 978-8182470316.
  5. ^ (EN) Ozay Mehmet, Westernizing the Third World : Eurocentricity of Economic Development Theories, London, Routledge, 1999, ISBN 978-0203055519.
  6. ^ (EN) Ha-Joon Chang, Kicking Away the Ladder: Development Strategy in Historical Perspective, London, Anthem Press, 2002, ISBN 978-1843310273.
  7. ^ (EN) James H. Street, Dilmus D. James, Institutionalism, Structuralism, and Dependency in Latin America, in Journal of Economic Issues, vol. 16, n. 3, 1982, pp. 673-689.
  8. ^ (EN) Michael P. Todaro, Stephen C. Smith, Economic Development, Boston, Pearson Education, 2014, ISBN 978-1292002972.
  9. ^ (EN) Kwadwo Konadu‐Agyemang, The Best of Times and the Worst of Times: Structural Adjustment Programs and Uneven Development in Africa: The Case Of Ghana, in The Professional Geographer, vol. 52, n. 3, 2004 Novembre, pp. 469-483.
  10. ^ (EN) Charles Hauss, Comparative Politics: Domestic Responses to Global Challenges, Cengage Learning, 2014, p. 417, ISBN 978-1285465500.
  11. ^ (ES) Storia della ECLAC,, su Comisión Económica para América Latina y el Caribe. URL consultato il 9 marzo 2020.
  12. ^ (EN) Renato Aguilar, Latin American structuralism and exogenous factors, in Social Science Information, vol. 25, n. 1, 1986, pp. 277-290.
  13. ^ (EN) H. W. Arndt, The origins of structuralism, in World Development, vol. 13, n. 2, 1985, pp. 151-159.
  14. ^ (EN) Thomas Perreault, Patricia Martin, Geographies of neoliberalism in Latin America, in Environment and Planning A, vol. 37, n. 2, 2005, pp. 191-201.

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